Bonus colonnine auto elettriche per privati ed imprese

Bonus colonnine auto elettriche 2023 per privati ed imprese

Il bonus colonnine auto elettriche 2023 sostiene l'acquisto e l'installazione di infrastrutture di ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica, effettuati da utenti domestici ma anche effettuati da imprese e professionisti.

Vediamolo nel dettaglio.

PRIVATI

Il Bonus Colonnine domestiche sostiene l'acquisto e la posa in opera di infrastrutture standard per la ricarica di veicoli elettrici effettuati da persone fisiche e condomìni.

Il contributo in conto capitale è concesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy - Direzione generale per la politica industriale, l'innovazione e le PMI, secondo le modalità previste dal Decreto del Direttore Generale del 14 marzo 2023. La misura è gestita da Invitalia.

L'agevolazione è rivolta a:

  • persone fisiche residenti in Italia
  • condomìni, rappresentati dall’amministratore pro tempore o da un condomino delegato, per le parti di uso comune di cui agli articoli 1117 e 1117-bis del codice civile

Il contributo in conto capitale è pari all'80% delle spese ammissibili e comunque entro il limite di:

  • 1.500 euro, nel caso di contributo richiesto da una persona fisica;
  • 8.000 euro, nel caso di contributo richiesto da un condominio.

I contributi verranno concessi all’esito di due distinti bandi, a seconda dell’annualità di realizzazione dell’investimento.

Il bando per il 2022 riguarderà le installazioni effettuate dal 4 ottobre 2022 al 31 dicembre 2022, il bando per il 2023 riguarderà le installazioni effettuate a partire dal 1 gennaio 2023.

Per le installazioni effettuate tra il 4 ottobre e il 31 dicembre 2022, le domande potranno essere presentate dalle ore 12.00 del 19 ottobre 2023 e fino alle ore 12.00 del 2 novembre 2023.

 

IMPRESE E PROFESSIONISTI

Il Bonus Colonnine per imprese e professionisti sostiene l'acquisto e l'installazione di infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici da parte di imprese e professionisti.

Il contributo può essere richiesto per l'acquisto e l'installazione di infrastrutture di ricarica elettrica dei veicoli.

Sono ammissibili le spese sostenute successivamente al 4 novembre 2021, data di entrata in vigore del Decreto Ministeriale 25 agosto 2021, n. 358, al netto di IVA, ed oggetto di fatturazione elettronica per:

      A - L'acquisto e messa in opera di infrastrutture di ricarica:

  • in corrente alternata di potenza da 7,4 kW a 22kW inclusi:
    • wallbox con un solo punto di ricarica
    • colonnine con due punti di ricarica
  • e/o in corrente continua:
    • fino a 50 kW
    • oltre 50 kW
    • oltre 100 kW

Sono comprese le spese per l'installazione delle colonnine, gli impianti elettrici, le opere edili strettamente necessarie, gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio.

     B - La connessione alla rete elettrica così come da preventivo per la connessione rilasciato dal gestore di rete, nel limite massimo del 10% del costo totale ammissibile per la fornitura e messa in opera delle

infrastrutture di ricarica;

    C - Le spese di progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi, nel limite massimo del 10% del costo totale ammissibile per la fornitura e messa in opera delle infrastrutture di ricarica.

Le imprese potranno inviare la domanda di accesso al contributo esclusivamente tramite posta elettronica certificata (PEC) dalle ore 10.00 del 26 ottobre 2023 e fino alle 17.00 del 30 novembre 2023.

(Fonte Invitalia).

 


Apertura portale Gasivori- dichiarazioni 2024

APERTO IL PORTALE GASIVORI PER LE DICHIARAZIONI ANNO 2024.

La Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA) ha reso disponibile, con decorrenza 02 ottobre 2023, il Portale per la raccolta delle dichiarazioni e la costituzione dell’Elenco delle imprese a forte consumo di gas naturale per l’annualità 2024.

Si tratta del parallelo rispetto alle agevolazioni elettrivori (ex energivori) per i clienti a forte consumo di energia elettrica, proposto dallo scorso anno anche per le aziende a forte consumo di gas naturale.

I requisiti di accesso alle agevolazioni gasivori 2024 sono i seguenti:

- consumo medio annuo di gas naturale, calcolato per il periodo di riferimento, pari ad almeno 1 GWh/anno (ovvero 94.582 Sm3/anno, considerando un potere calorifico superiore per il gas naturale pari a 10,57275 kWh/Sm3),

- periodo di riferimento: anni 2021 e 2022

- operare in uno dei settori di cui al dm_541_21_12_2021

- registrare un indice di intensità gasivora positivo determinato rispetto al VAL – Valore Aggiunto Lordo – superiore al 20% o, in alternativa, un indice di intensità gasivora determinato rispetto al fatturato superiore al 2%

 

Per accedere ai benefici previsti dalla normativa gavisori (art. 9 della deliberazione ARERA n. 541/2022), le imprese dovranno adottare le misure per l’uso efficiente dell’energia in conformità alle disposizioni del decreto legislativo 102/2014 nell’anno di riconoscimento del beneficio, ossia dovranno dichiarare:

  •   di essere già titolari di certificazione ISO 50001 (con indicazione della data di validità, il numero di certificato e dell’organismo accreditato che ha rilasciato la certificazione);

oppure

  • di essere titolari già titolari di una o più diagnosi energetiche in conformità all’allegato 2 del decreto legislativo 102/2014, comunicate all’ENEA ai sensi dell’articolo 8, commi 1 e 5, del medesimo decreto legislativo e in corso di validità (con indicazione del numero di protocollo e data della ricevuta rilasciata dal portale ENEA “Audit102” per i siti produttivi selezionati con il metodo di clusterizzazione comunicato ad ENEA) e dare attuazione ad almeno uno degli interventi di efficienza individuati nella diagnosi stessa nell'intervallo di tempo che intercorre tra una diagnosi e la successiva, dandone opportuna comunicazione nella diagnosi successiva all'intervento stesso.

Le dichiarazioni potranno essere caricate nel portale Csea fino alle ore 23:59 del 16.11.2023.

Smart Future, attraverso partener specializzati, si può occupare della verifica e succesivo inoltro della dichiarazione per le agevolazioni 2024 alla Csea.

 

 


Fondo per il sostegno alla transizione industriale

Fondo per il sostegno alla transizione industriale

Il Fondo MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) mette a disposizione delle imprese contributi a fondo perduto per la transizione industriale.

Il Fondo si propone di finanziare investimenti specifici:

  • Progetti per l’efficientamento energetico;
  • Iniziative per il riutilizzo di materie prime e riciclate in impieghi produttivi;
  • Cambiamenti nel processo produttivo che introducano soluzioni e tecnologie per una maggiore efficienza energetica;
  • Iniziative che promuovano il riciclo e il riuso di materiali e materie prime;
  • Installazione di impianti autonomi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, nonché impianti ad idrogeno e di cogenerazione ad alto rendimento.

I progetti presentati devono avere un valore compreso tra 3 e 20 milioni di euro.

Le aziende che accedono al Fondo riceveranno contributi a fondo perduto. L'intensità di questi contributi varierà in base al regolamento di aiuti applicato e alla modalità con cui vengono calcolati i costi. La percentuale di contribuzione varierà tra il 15% e il 60% delle spese totali sostenute dall'impresa.

Le domande possono essere presentate dal 10 ottobre al 12 dicembre 2023.

Per saperne di più: https://www.mimit.gov.it/it/incentivi/fondo-per-il-sostegno-alla-transizione-industriale

 


Modifiche Superbonus: DL 11-2023

Entrata in vigore del provvedimento: 17/02/2023

A seguito della deliberazione del Consiglio dei ministri del 16/02/2023 è stato emanato il DL 11-2023.

Questo nuovo decreto legge pone modifiche in merito alla cessione o sconto in luogo delle detrazioni fiscali.

Cosa cambia?

Dalla data di entrata in vigore del Decreto, non sarà più possibile per i soggetti paganti tali canoni optare per il cosiddetto “sconto in fattura” o cessione del credito d’imposta, salvo una specifica deroga per un’attività già in corso. Inoltre, non saranno più consentite le prime cessioni di crediti d’imposta relativi a determinate categorie di spese.

Rimane invece la stessa possibilità di detrarre l’importo corrispondente, quindi restano tutte le forme di bonus, compreso il 110, ma solo sotto forma di detrazioni fiscali.

Sono abrogate le norme che prevedono la cessione dei crediti relativi a:

  • Spese per la riqualificazione energetica e di ristrutturazione per migliorare la prestazione energetica per parti comuni di edifici condominiali, con un importo dei lavori pari o superiore a 200.000 euro;
  • Spese per interventi di riduzione del rischio sismico realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali o zone a rischio sismico 1, 2 e 3, mediante demolizione e ricostruzione di interi edifici.

Sarà possibile continuare ad usufruire dello sconto in fattura o cessione di credito per:

  • Interventi su unifilari e abitazioni con ingresso autonomo che hanno presentato la Cilas entro il 16 febbraio 2023
  • Interventi sui condomini che hanno presentato la delibera assembleare e la Cilas entro il 16 febbraio 2023
  • Per sismabonus che entro il 16 febbraio 2023 abbiano registrato il contratto preliminare o quello di compravendita


PNRR – Parco Agrisolare: edifici più sicuri e sostenibili e riduzione dei consumi energetici del settore agroalimentare

Il 23 agosto 2022 è stato pubblicato l’Avviso Pubblico, che approva il Regolamento Operativo recante le modalità di presentazione delle domande di accesso alla realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.

In esso vengono richiamate le tappe fondamentali e gli obiettivi stabiliti nel PNRR:

  • Entro dicembre 2022: identificazione dei progetti che beneficeranno di almeno il 30% delle risorse finanziarie assegnate all’investimento.
    Un primo bando per il caricamento delle domande di accesso agli incentivi è stato aperto da settembre del 2022 e ad ottobre del 2022. In data 21 dicembre 2022 è stato emanato il decreto ministeriale recante l’elenco dei destinatari ammessi al finanziamento. Le agevolazioni verranno concesse mediante una procedura a sportello sino ad esaurimento delle risorse disponibili.
    Il Bando prevedeva il rilascio degli incentivi ai progetti che prevedevano l’acquisto e la posa in opera di pannelli fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. Nei progetti potevano anche essere eseguiti uno o più dei seguenti interventi di riqualificazione:
    – rimozione e lo smaltimento dell’amianto;
    – isolamento termico dei tetti;
    – realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto, mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria con la finalità di migliorare il benessere animale.

( Per maggiori informazioni : Parco Agrisolare: 1,5 miliardi dal PNRR per impianti fotovoltaici )

La spesa massima ammissibile per il singolo progetto è pari a € 750.000 (contributi a fondo perduto).

  • Entro dicembre 2023: identificazione dei progetti che beneficeranno di almeno il 50% delle risorse finanziarie assegnate all’investimento. In attesa di definizione bando.
  • Entro dicembre 2024: identificazione dei progetti che beneficeranno di almeno il 100% delle risorse finanziarie assegnate all’investimento. In attesa di definizione bando.
  • Entro giugno 2026: termine installazioni. Raggiungimento dell’obiettivo, almeno 375.000 kW di capacità di generazione di energia solare installata.

Per maggiori informazioni e aggiornamenti consulta i seguenti link
Parco Agrisolare (italiadomani.gov.it)
Masaf – Investimento 2.2 – Parco Agrisolare (politicheagricole.it)


PNRR – Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l'auto-consumo: migliorare ed estendere la produzione di energia verde delle comunità energetiche

L’investimento da 2,2 miliardi di euro, mira a fornire sostegno alle comunità energetiche e alle strutture collettive di autoproduzione e consentirà di estendere la sperimentazione già avviata con l’anticipato recepimento della Direttiva RED II ad una dimensione più significativa e di focalizzarsi sulle aree in cui si prevede il maggior impatto socio-territoriale.

L’investimento, infatti, individua Pubbliche Amministrazioni, famiglie e microimprese in Comuni con meno di 5.000 abitanti, sostenendo così l’economia dei piccoli Comuni, spesso a rischio di spopolamento, e rafforzando la coesione sociale.

In particolare, questo investimento mira a garantire le risorse necessarie per installare circa 2.000 MW di nuova capacità di generazione elettrica in configurazione distribuita da parte di comunità delle energie rinnovabili e auto-consumatori di energie rinnovabili che agiscono congiuntamente. La realizzazione di questi interventi, ipotizzando che riguardino impianti fotovoltaici con una produzione annua di 1.250 kWh per kW, produrrebbe circa 2.500 GWh annui, contribuirà a una riduzione delle emissioni di gas serra stimata in circa 1,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Per ottenere quote più elevate di autoconsumo energetico, queste configurazioni possono anche essere combinate con sistemi di accumulo di energia.

Il sostegno è basato su prestiti a tasso zero fino al 100 % dei costi ammissibili per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Con il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, recante attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, sono stati definiti i principi e le modalità per assicurare il necessario coordinamento fra gli strumenti di incentivazione previsti dal decreto legislativo stesso e quelli del PNRR.

È in corso la pubblicazione del decreto ministeriale per l’attuazione della misura.

È allo studio la possibilità di proporre, in alternativa, un sostegno parziale a fondo perduto sui costi ammissibili.                                                                       Il decreto è oggetto di notifica alla Commissione europea per la verifica di compatibilità con la disciplina sugli aiuti di stato.

Le tappe fondamentali della misura sono:

  • Entro dicembre 2025: aggiudicazione di tutti ali appalti pubblici per la concessione di prestiti per la realizzazione degli interventi a beneficio delle comunità energetiche.
    A che punto siamo? Da avviare.
  • Entro giugno 2026: raggiungimento dell’obiettivo. Produzione di circa 2.500 GWh/anno di energia rinnovabile in comuni con meno di 5.000 abitanti.

Per maggiori informazioni e aggiornamenti consulta i seguenti link
Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’autoconsumo – Italia Domani
Investimento 1.2 – Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo | Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (mite.gov.it)


PNRR Sviluppo agro-voltaico: metà agricoltura e metà fotovoltaico, la nuova strada per coltivare prodotti e creare energia

Il settore agricolo è responsabile del 10% delle emissioni di gas serra in Europa. Con questa iniziativa le tematiche di produzione agricola sostenibile e produzione energetica da fonti rinnovabili vengono affrontate in maniera coordinata con l’obiettivo di diffondere impianti agro-voltaici di medie e grandi dimensioni.

La misura di investimento, costo totale pari a 1,1 miliardi di euro, nello specifico prevede:

  • ‘implementazione di sistemi ibridi agricoltura-produzione di energia che non compromettano l’utilizzo dei terreni dedicati all’agricoltura, ma contribuiscano alla sostenibilità ambientale ed economica delle aziende coinvolte;
  • il monitoraggio delle realizzazioni e della loro efficacia, con la raccolta dei dati sia sugli impianti fotovoltaici sia su produzione e attività agricola sottostante, al fine di valutare il microclima, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, la resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività agricola per i diversi tipi di colture.

L’investimento si pone il fine di rendere più competitivo il settore agricolo, riducendo i costi di approvvigionamento energetico (ad oggi stimati pari a oltre il 20% dei costi variabili delle aziende e con punte ancora più elevate per alcuni settori erbivori e granivori), e migliorando al contempo le prestazioni climatiche ambientali. L’obiettivo dell’investimento è installare a regime una capacità produttiva da impianti agro-voltaici di 1,04 GW, che produrrebbe circa 1.300 GWh annui, con riduzione delle emissioni di gas serra stimabile in circa 0,8 milioni di tonnellate di CO2.

La misura del PNRR prevede di incentivare con contributi a fondo perduto fino al 40% la realizzazione di impianti agrovoltaici avanzati.

Con il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, recante attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, sono stati definiti i principi e le modalità per assicurare il necessario coordinamento fra gli strumenti di incentivazione previsti dal decreto legislativo stesso e quelli del PNRR.

A giugno 2022 è stata completata la stesura e la divulgazione delle “Linee guida in materia di impianti agrivoltaici” sviluppate da CREA, ENEA, GSE e RSE, con il coordinamento del Dipartimento Energia del MASE, allo scopo di chiarire quali sono le caratteristiche minime e i requisiti che un impianto fotovoltaico dovrebbe possedere per essere definito agrivoltaico, sia per ciò che riguarda gli impianti più avanzati, che possono accedere agli incentivi PNRR, sia per ciò che concerne le altre tipologie di impianti agrivoltaici, che possono comunque garantire un’interazione più sostenibile fra produzione energetica e produzione agricola.

In data 27 giugno 2022, è stata lanciata dal MASE una consultazione pubblica volta a raccogliere le osservazioni e gli spunti delle parti interessate circa lo schema di decreto, in via di definizione, per l’individuazione dei criteri e modalità per la concessione dei benefici previsti nell’ambito della misura per la realizzazione di impianti agrivoltaici.

È in programma la pubblicazione del decreto ministeriale per l’attuazione della misura. Il decreto sarà oggetto di notifica alla Commissione europea per la verifica di compatibilità con la disciplina sugli aiuti di Stato.

Le tappe fondamentali della misura sono:

  • Entro dicembre 2024: aggiudicazione degli appalti per l’installazione dei pannelli fotovoltaici. A che punto siamo? In attesa di definizione bando. Le modalità di presentazione della domanda e la documentazione da allegare saranno specificate nel bando che è ancora in corso di pubblicazione.
  • Entro giugno 2026: raggiungimento dell’obiettivo. Produzione di energia proveniente dai pannelli nei parchi agri-voltaici.

Per maggiori informazioni e aggiornamenti consulta i seguenti link
Sviluppo agro-voltaico – Italia Domani
Investimento 1.1 – Sviluppo agro-voltaico | Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (mite.gov.it)


Diagnosi Energetica: si avvicina la terza scadenza prevista per le diagnosi energetiche delle grandi aziende e delle imprese energivore

L’obbligo di diagnosi energetica – quadriennale – è stato introdotto dal D.Lgs. 102/2014: dopo i primi due termini nel 2015 e 2019, la prossima scadenza sarà quindi nel 2023, più precisamente entro il 5 dicembre.

Chi deve fare le Diagnosi Energetiche

I soggetti che devono fare le Diagnosi Energetiche si dividono in obbligati e volontari.

L’obbligo delle Diagnosi Energetiche vale per:

  • GRANDI IMPRESE cioè organizzazioni con più di 250 dipendenti e almeno una tra le seguenti due
    condizioni: fatturato superiore a 50 milioni di euro o un attivo di bilancio superiore a 43 milioni di euro;
  • AZIENDE ELETTRIVORE cioè imprese a forte consumo di energia elettrica iscritte al registro della
    CSEA (Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali);
  • AZIENDE GASIVORE cioè imprese a forte consumo di gas naturale iscritte al registro della CSEA
    (Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali).

Tra i soggetti obbligati sono esentati gli stabilimenti che hanno adottato un sistema di gestione dell’energia certificato ISO 50001 e le grandi imprese con consumi inferiori ai 50 TEP. Le aziende che incontrano uno di
questi due requisiti devono comunque caricare un’autocertificazione sul portale predisposto dall’ENEA.

I soggetti volontari sono le aziende che non rientrano nelle categorie di cui sopra, ma che comunque desiderano fare una diagnosi energetica per rendere più efficiente la propria azienda. Difatti, oltre all’obbligo di legge, redigere una Diagnosi Energetica sui propri stabilimenti o sedi operative è una efficace e concreta opportunità per individuare come migliorare i propri consumi energetici.

Entro quando bisogna farle

La Diagnosi Energetica deve essere fatta entro il 5 dicembre 2023 sulla base dei consumi dell’anno 2022.

In ottemperanza a quanto previsto nel D. Lgs. 73/2020, le imprese energivore che hanno già svolto una Diagnosi Energetica per la scadenza del 2019 sono anche obbligate a realizzare almeno uno degli interventi
segnalati in tale diagnosi entro la prossima scadenza 2023. In caso contrario, è prevista una sanzione da 1.000 € a 10.000 €.

Qualora un’azienda sia iscritta per la prima volta al registro CSEA degli elettrivori e/o gasivori, l’anno successivo inizia a ricadere nell’ambito dell’obbligo e deve presentare una Diagnosi Energetica entro il 5 dicembre dello stesso anno.

I soggetti obbligati che non presentano la Diagnosi Energetica entro i termini prefissati, sono passibili di una sanzione da 4.000 € a 40.000 €, mentre nel caso di esecuzione della diagnosi in maniera non conforme alle
linee guida, si applica una sanzione da 2.000 € a 20.000 €.

Come si trasmettono

La Diagnosi Energetica deve essere svolta da un Esperto in Gestione dell’Energia certificato UNI CEI 11339 oppure da una ESCO certificata UNI CEI 11352. Essa deve essere caricata sul portale predisposto dall’ENEA (https://audit102.enea.it/).

Se l’impresa è multisito si procede con una clusterizzazione per campionare i siti soggetti a diagnosi. Nel caso in cui non si tratti della prima diagnosi, i dati utilizzati dovranno provenire in parte da un piano di monitoraggio obbligatorio che deve essere stato implementato almeno l’anno precedente a quello di riferimento della seconda diagnosi.


Bilancio di Sostenibilità: il report integrato

Il bilancio o report di sostenibilità è un documento strategico e di comunicazione che rendiconta agli stakeholder dell’organizzazione la: sostenibilità economica, la sostenibilità sociale e la sostenibilità ambientale.

L’obiettivo di questo evento organizzato assieme a Integrè Spa Stp Società Benefit e AMP Consulting è quello di aiutare a comprendere il nuovo approccio che segna la strada per i prossimi anni.


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Scarica QUI la locandina e il form di iscrizione

07/12/2022


PNRR 2: aggiornamenti per il Sismabonus acquisti 110%

Proroga di 6 mesi per il sismabonus acquisti 110%, obbligo di POS e fattura elettronica per tutti i professionisti. Alcune novità introdotte dalla legge PNRR 2

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione 29 giugno 2022, n. 79 anche conosciuta come PNRR 2, si aprono alcune novità per i professionisti e in materia di sismabonus acquisti.

La legge prevede la proroga di 6 mesi del super sismabonus acquisti 110%: ovvero gli acquirenti che hanno stipulato un contratto preliminare di compravendita dell’immobile antisismico entro il 30 giugno 2022, avranno tempo fino al 31 dicembre 2022 per l’atto definitivo. Ad alcune condizioni però, che siano stati corrisposti acconti tramite sconto in fattura e che abbiano maturato il relativo credito d’imposta. Bisogna inoltre aver ottenuto la dichiarazione di ultimazione dei lavori strutturali, il collaudo e l’asseverazione che attesti il raggiungimento del miglioramento sismico. L’immobile deve inoltre essere accatastato almeno in categoria F/4.

Stato del Sismabonus in Italia

Dati dell’ Agenzia delle Entrate alla mano, è evidente che nel biennio 2020-2022, tra gli interventi di recupero del patrimonio edilizio previsti dal D.L. 34/2020, quelli che hanno avuto più successo sono quelli di efficientamento energetico.

Dei 38,4 milioni di euro erogati, infatti, solo uno è andato agli interventi di consolidamento statico degli edifici. Lo scoglio principale potrebbe risiedere nella mancata capienza IRPEF o IRES dei soggetti beneficiari, che sarebbero dunque impossibilitati di riscuotere l’intero importo spettante.

In ogni caso, questa situazione può essere aggirata grazie agli strumenti di cessione del credito fiscale a terzi o al meccanismo di sconto in fattura, entrambi espressamente previsti dalla normativa in tema di superbonus.

Nel primo caso, il contribuente potrà cedere il credito d’imposta a soggetti terzi (tra cui banche e finanziarie), in cambio dell’erogazione della liquidità necessaria per effettuare i lavori.

Nel secondo, invece, lo sconto del 110% viene applicato direttamente in fattura, senza tuttavia incidere sull’imponibile IVA: in questo caso, sarà l’affidatario dei lavori a maturare il diritto di recuperare il credito di imposta.

Se si sceglie di avvalersi di uno di questi metodi, tuttavia, occorrerà allegare alla domanda di sismabonus alcuni documenti aggiunti, attestanti il possesso dei requisiti per accedere all’agevolazione fiscale e la congruità delle spese sostenute per l’intervento.

L’installazione e l’autoproduzione di energia elettrica con pannelli fotovoltaici è l’unica soluzione nel lungo termine per far fronte ai costi alti in bolletta!

Scegli anche tu il fotovoltaico e rivolgiti a noi per ottenere un’impianto su misura per le tue esigenze!

    Desidero*: