Proroga di 6 mesi per il sismabonus acquisti 110%, obbligo di POS e fattura elettronica per tutti i professionisti. Alcune novità introdotte dalla legge PNRR 2

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione 29 giugno 2022, n. 79 anche conosciuta come PNRR 2, si aprono alcune novità per i professionisti e in materia di sismabonus acquisti.

La legge prevede la proroga di 6 mesi del super sismabonus acquisti 110%: ovvero gli acquirenti che hanno stipulato un contratto preliminare di compravendita dell’immobile antisismico entro il 30 giugno 2022, avranno tempo fino al 31 dicembre 2022 per l’atto definitivo. Ad alcune condizioni però, che siano stati corrisposti acconti tramite sconto in fattura e che abbiano maturato il relativo credito d’imposta. Bisogna inoltre aver ottenuto la dichiarazione di ultimazione dei lavori strutturali, il collaudo e l’asseverazione che attesti il raggiungimento del miglioramento sismico. L’immobile deve inoltre essere accatastato almeno in categoria F/4.

Stato del Sismabonus in Italia

Dati dell’ Agenzia delle Entrate alla mano, è evidente che nel biennio 2020-2022, tra gli interventi di recupero del patrimonio edilizio previsti dal D.L. 34/2020, quelli che hanno avuto più successo sono quelli di efficientamento energetico.

Dei 38,4 milioni di euro erogati, infatti, solo uno è andato agli interventi di consolidamento statico degli edifici. Lo scoglio principale potrebbe risiedere nella mancata capienza IRPEF o IRES dei soggetti beneficiari, che sarebbero dunque impossibilitati di riscuotere l’intero importo spettante.

In ogni caso, questa situazione può essere aggirata grazie agli strumenti di cessione del credito fiscale a terzi o al meccanismo di sconto in fattura, entrambi espressamente previsti dalla normativa in tema di superbonus.

Nel primo caso, il contribuente potrà cedere il credito d’imposta a soggetti terzi (tra cui banche e finanziarie), in cambio dell’erogazione della liquidità necessaria per effettuare i lavori.

Nel secondo, invece, lo sconto del 110% viene applicato direttamente in fattura, senza tuttavia incidere sull’imponibile IVA: in questo caso, sarà l’affidatario dei lavori a maturare il diritto di recuperare il credito di imposta.

Se si sceglie di avvalersi di uno di questi metodi, tuttavia, occorrerà allegare alla domanda di sismabonus alcuni documenti aggiunti, attestanti il possesso dei requisiti per accedere all’agevolazione fiscale e la congruità delle spese sostenute per l’intervento.

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